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Sebastiano di Anna Mauro al Teatro Jolly

Data spettacolo: 07/11/2024 alle ore 21:00

Sebastiano - testi e regia di Anna Mauro

Scenografie di Sergio Pochini

Audio - Luci: Giuseppe Vacca

con: Giovanni Camarda, Sofia Di Lorenzo, Silvia Sindona, Emma Zerilli, Doriana Fiore, Pietro Daddi, Emma Bellissimo, Martina Pochini, Sveva Bellissimo, Rosario Nicosia, Paolo Cuccio, Giovanni Razete e gli attori della compagnia Radici di Sole.

Responsabile di produzione: Sergio Pochini

SEBASTIANO
Presentazione dello spettacolo
di Simonetta Genova

Oggi lo chiamano body shaming, ma da tempo immemore gli adolescenti e non solo
vengono presi di mira a causa degli stereotipi legati all'aspetto fisico. Sebastiano è anche
maltrattato, preso in giro, emarginato, offeso o, peggio ancora, ignorato. Manifestazioni
che oggi rientrano nel fenomeno del bullismo. Questa storia delicata ambientata negli
anni 80 con le sue mode anche linguistiche è sempre attuale: ritrae adulti nel mondo della
scuola fra idealismo e rivendicazioni lavorative, e soprattutto ragazzi alle prese con la
grande spaventosa avventura della crescita. È all'interno di quell'avventura che si
incontrano e si scontrano la sensazione di inadeguatezza, il disagio nell'abitare il proprio
corpo, la solitudine di essere incompresi, e poi sentimenti contrastanti, generazioni
diverse, le offese, le infatuazioni, con la paura (e al tempo stesso il desiderio) di esporsi.
Altrettanto universali sono i temi dell'amicizia, dell'accudimento genitoriale, delle differenze
di status sociale - queste ultime, ostacoli che saranno superati attraverso lo sguardo puro
e solidale di giovani capaci di vedere oltre e ristabilire l'armonia.
“Giovani d’oggi, di ieri e di domani . . . stessi problemi, sentimenti uguali”
SEBASTIANO è un viaggio nel mondo della gioventù degli anni ’80, legata all’apparenza e
bombardata da slogan pubblicitari e richiami della moda. Ma, pure, turbata dai vezzi
immaturi e dai malesseri adolescenziali da cui è caratterizzata assolutamente ogni
generazione. Il protagonista si tormenta per il cinismo e l’indifferenza dei coetanei, mentre
quattro compagne, in apparenza serene e sicure di sé, in realtà sono altrettante vittime
delle proprie debolezze, ostentando una corazza che protegge le loro fragilità. Tuttavia la
generosità, l’amicizia, il coraggio di vivere e la voglia di superare le difficoltà hanno la
meglio sulla mancanza di valori. La scuola come istituzione racchiude in sé sia docenti
disposti ad entrare nel mondo degli adolescenti, che educatori superficiali o distanti,
rappresentati dal palese contrasto fra il modo di esprimersi duro, freddo, aulico dei
professori “cattedratici”, cui fa da contrappunto lo stile comunicativo più diretto di quelli
vicini agli studenti. La parte dei bidelli esprime con sofferta ironia l’importanza di tutti i ruoli
e l’umanità che sta alla base di qualsiasi mestiere ben fatto. Pur essendo, infatti, vittime di
forme di discriminazione che li portano anche a un desiderio di riscatto, i bidelli vigilano
fedelmente sulla crescita dei ragazzi, supportandoli quotidianamente nei loro problemi
piccoli e grandi.
Come è usuale per l'autrice, dall'esperienza più che quarantennale, ogni approfondimento
è affrontato con la risata e la leggerezza, in modo che tutti i tipi di pubblico possano
apprezzare una rappresentazione che rimane fresca e gioiosa anche quando si trattano
questioni importanti.
Il cast, coerentemente, è composto da attori di tutte le età, tuttavia con esperienze
pregresse già alle loro spalle.
Si tratta di uno spettacolo destinato a lasciare nel pubblico, oltre a melodie da canticchiare
appena usciti dal teatro, anche la possibilità di credere, insieme ai protagonisti, che... "la
vita è una favola", offrendo un entusiasmo e una fiducia nell'umanità di cui c'è sempre
bisogno. (©Simonetta Genova)

SEBASTIANO
Presentazione dello spettacolo
di Simonetta Genova

Oggi lo chiamano body shaming, ma da tempo immemore gli adolescenti e non solo
vengono presi di mira a causa degli stereotipi legati all'aspetto fisico. Sebastiano è anche
maltrattato, preso in giro, emarginato, offeso o, peggio ancora, ignorato. Manifestazioni
che oggi rientrano nel fenomeno del bullismo. Questa storia delicata ambientata negli
anni 80 con le sue mode anche linguistiche è sempre attuale: ritrae adulti nel mondo della
scuola fra idealismo e rivendicazioni lavorative, e soprattutto ragazzi alle prese con la
grande spaventosa avventura della crescita. È all'interno di quell'avventura che si
incontrano e si scontrano la sensazione di inadeguatezza, il disagio nell'abitare il proprio
corpo, la solitudine di essere incompresi, e poi sentimenti contrastanti, generazioni
diverse, le offese, le infatuazioni, con la paura (e al tempo stesso il desiderio) di esporsi.
Altrettanto universali sono i temi dell'amicizia, dell'accudimento genitoriale, delle differenze
di status sociale - queste ultime, ostacoli che saranno superati attraverso lo sguardo puro
e solidale di giovani capaci di vedere oltre e ristabilire l'armonia.
“Giovani d’oggi, di ieri e di domani . . . stessi problemi, sentimenti uguali”
SEBASTIANO è un viaggio nel mondo della gioventù degli anni ’80, legata all’apparenza e
bombardata da slogan pubblicitari e richiami della moda. Ma, pure, turbata dai vezzi
immaturi e dai malesseri adolescenziali da cui è caratterizzata assolutamente ogni
generazione. Il protagonista si tormenta per il cinismo e l’indifferenza dei coetanei, mentre
quattro compagne, in apparenza serene e sicure di sé, in realtà sono altrettante vittime
delle proprie debolezze, ostentando una corazza che protegge le loro fragilità. Tuttavia la
generosità, l’amicizia, il coraggio di vivere e la voglia di superare le difficoltà hanno la
meglio sulla mancanza di valori. La scuola come istituzione racchiude in sé sia docenti
disposti ad entrare nel mondo degli adolescenti, che educatori superficiali o distanti,
rappresentati dal palese contrasto fra il modo di esprimersi duro, freddo, aulico dei
professori “cattedratici”, cui fa da contrappunto lo stile comunicativo più diretto di quelli
vicini agli studenti. La parte dei bidelli esprime con sofferta ironia l’importanza di tutti i ruoli
e l’umanità che sta alla base di qualsiasi mestiere ben fatto. Pur essendo, infatti, vittime di
forme di discriminazione che li portano anche a un desiderio di riscatto, i bidelli vigilano
fedelmente sulla crescita dei ragazzi, supportandoli quotidianamente nei loro problemi
piccoli e grandi.
Come è usuale per l'autrice, dall'esperienza più che quarantennale, ogni approfondimento
è affrontato con la risata e la leggerezza, in modo che tutti i tipi di pubblico possano
apprezzare una rappresentazione che rimane fresca e gioiosa anche quando si trattano
questioni importanti.
Il cast, coerentemente, è composto da attori di tutte le età, tuttavia con esperienze
pregresse già alle loro spalle.
Si tratta di uno spettacolo destinato a lasciare nel pubblico, oltre a melodie da canticchiare
appena usciti dal teatro, anche la possibilità di credere, insieme ai protagonisti, che... "la
vita è una favola", offrendo un entusiasmo e una fiducia nell'umanità di cui c'è sempre
bisogno. (©Simonetta Genova)

SEBASTIANO
Presentazione dello spettacolo
di Simonetta Genova

Oggi lo chiamano body shaming, ma da tempo immemore gli adolescenti e non solo
vengono presi di mira a causa degli stereotipi legati all'aspetto fisico. Sebastiano è anche
maltrattato, preso in giro, emarginato, offeso o, peggio ancora, ignorato. Manifestazioni
che oggi rientrano nel fenomeno del bullismo. Questa storia delicata ambientata negli
anni 80 con le sue mode anche linguistiche è sempre attuale: ritrae adulti nel mondo della
scuola fra idealismo e rivendicazioni lavorative, e soprattutto ragazzi alle prese con la
grande spaventosa avventura della crescita. È all'interno di quell'avventura che si
incontrano e si scontrano la sensazione di inadeguatezza, il disagio nell'abitare il proprio
corpo, la solitudine di essere incompresi, e poi sentimenti contrastanti, generazioni
diverse, le offese, le infatuazioni, con la paura (e al tempo stesso il desiderio) di esporsi.
Altrettanto universali sono i temi dell'amicizia, dell'accudimento genitoriale, delle differenze
di status sociale - queste ultime, ostacoli che saranno superati attraverso lo sguardo puro
e solidale di giovani capaci di vedere oltre e ristabilire l'armonia.
“Giovani d’oggi, di ieri e di domani . . . stessi problemi, sentimenti uguali”
SEBASTIANO è un viaggio nel mondo della gioventù degli anni ’80, legata all’apparenza e
bombardata da slogan pubblicitari e richiami della moda. Ma, pure, turbata dai vezzi
immaturi e dai malesseri adolescenziali da cui è caratterizzata assolutamente ogni
generazione. Il protagonista si tormenta per il cinismo e l’indifferenza dei coetanei, mentre
quattro compagne, in apparenza serene e sicure di sé, in realtà sono altrettante vittime
delle proprie debolezze, ostentando una corazza che protegge le loro fragilità. Tuttavia la
generosità, l’amicizia, il coraggio di vivere e la voglia di superare le difficoltà hanno la
meglio sulla mancanza di valori. La scuola come istituzione racchiude in sé sia docenti
disposti ad entrare nel mondo degli adolescenti, che educatori superficiali o distanti,
rappresentati dal palese contrasto fra il modo di esprimersi duro, freddo, aulico dei
professori “cattedratici”, cui fa da contrappunto lo stile comunicativo più diretto di quelli
vicini agli studenti. La parte dei bidelli esprime con sofferta ironia l’importanza di tutti i ruoli
e l’umanità che sta alla base di qualsiasi mestiere ben fatto. Pur essendo, infatti, vittime di
forme di discriminazione che li portano anche a un desiderio di riscatto, i bidelli vigilano
fedelmente sulla crescita dei ragazzi, supportandoli quotidianamente nei loro problemi
piccoli e grandi.
Come è usuale per l'autrice, dall'esperienza più che quarantennale, ogni approfondimento
è affrontato con la risata e la leggerezza, in modo che tutti i tipi di pubblico possano
apprezzare una rappresentazione che rimane fresca e gioiosa anche quando si trattano
questioni importanti.
Il cast, coerentemente, è composto da attori di tutte le età, tuttavia con esperienze
pregresse già alle loro spalle.
Si tratta di uno spettacolo destinato a lasciare nel pubblico, oltre a melodie da canticchiare
appena usciti dal teatro, anche la possibilità di credere, insieme ai protagonisti, che... "la
vita è una favola", offrendo un entusiasmo e una fiducia nell'umanità di cui c'è sempre
bisogno. (©Simonetta Genova)

SEBASTIANO
Presentazione dello spettacolo
di Simonetta Genova

Oggi lo chiamano body shaming, ma da tempo immemore gli adolescenti e non solo
vengono presi di mira a causa degli stereotipi legati all'aspetto fisico. Sebastiano è anche
maltrattato, preso in giro, emarginato, offeso o, peggio ancora, ignorato. Manifestazioni
che oggi rientrano nel fenomeno del bullismo. Questa storia delicata ambientata negli
anni 80 con le sue mode anche linguistiche è sempre attuale: ritrae adulti nel mondo della
scuola fra idealismo e rivendicazioni lavorative, e soprattutto ragazzi alle prese con la
grande spaventosa avventura della crescita. È all'interno di quell'avventura che si
incontrano e si scontrano la sensazione di inadeguatezza, il disagio nell'abitare il proprio
corpo, la solitudine di essere incompresi, e poi sentimenti contrastanti, generazioni
diverse, le offese, le infatuazioni, con la paura (e al tempo stesso il desiderio) di esporsi.
Altrettanto universali sono i temi dell'amicizia, dell'accudimento genitoriale, delle differenze
di status sociale - queste ultime, ostacoli che saranno superati attraverso lo sguardo puro
e solidale di giovani capaci di vedere oltre e ristabilire l'armonia.
“Giovani d’oggi, di ieri e di domani . . . stessi problemi, sentimenti uguali”
SEBASTIANO è un viaggio nel mondo della gioventù degli anni ’80, legata all’apparenza e
bombardata da slogan pubblicitari e richiami della moda. Ma, pure, turbata dai vezzi
immaturi e dai malesseri adolescenziali da cui è caratterizzata assolutamente ogni
generazione. Il protagonista si tormenta per il cinismo e l’indifferenza dei coetanei, mentre
quattro compagne, in apparenza serene e sicure di sé, in realtà sono altrettante vittime
delle proprie debolezze, ostentando una corazza che protegge le loro fragilità. Tuttavia la
generosità, l’amicizia, il coraggio di vivere e la voglia di superare le difficoltà hanno la
meglio sulla mancanza di valori. La scuola come istituzione racchiude in sé sia docenti
disposti ad entrare nel mondo degli adolescenti, che educatori superficiali o distanti,
rappresentati dal palese contrasto fra il modo di esprimersi duro, freddo, aulico dei
professori “cattedratici”, cui fa da contrappunto lo stile comunicativo più diretto di quelli
vicini agli studenti. La parte dei bidelli esprime con sofferta ironia l’importanza di tutti i ruoli
e l’umanità che sta alla base di qualsiasi mestiere ben fatto. Pur essendo, infatti, vittime di
forme di discriminazione che li portano anche a un desiderio di riscatto, i bidelli vigilano
fedelmente sulla crescita dei ragazzi, supportandoli quotidianamente nei loro problemi
piccoli e grandi.
Come è usuale per l'autrice, dall'esperienza più che quarantennale, ogni approfondimento
è affrontato con la risata e la leggerezza, in modo che tutti i tipi di pubblico possano
apprezzare una rappresentazione che rimane fresca e gioiosa anche quando si trattano
questioni importanti.
Il cast, coerentemente, è composto da attori di tutte le età, tuttavia con esperienze
pregresse già alle loro spalle.
Si tratta di uno spettacolo destinato a lasciare nel pubblico, oltre a melodie da canticchiare
appena usciti dal teatro, anche la possibilità di credere, insieme ai protagonisti, che... "la
vita è una favola", offrendo un entusiasmo e una fiducia nell'umanità di cui c'è sempre
bisogno. (©Simonetta Genova)

SEBASTIANO
Presentazione dello spettacolo
di Simonetta Genova

Oggi lo chiamano body shaming, ma da tempo immemore gli adolescenti e non solo
vengono presi di mira a causa degli stereotipi legati all'aspetto fisico. Sebastiano è anche
maltrattato, preso in giro, emarginato, offeso o, peggio ancora, ignorato. Manifestazioni
che oggi rientrano nel fenomeno del bullismo. Questa storia delicata ambientata negli
anni 80 con le sue mode anche linguistiche è sempre attuale: ritrae adulti nel mondo della
scuola fra idealismo e rivendicazioni lavorative, e soprattutto ragazzi alle prese con la
grande spaventosa avventura della crescita. È all'interno di quell'avventura che si
incontrano e si scontrano la sensazione di inadeguatezza, il disagio nell'abitare il proprio
corpo, la solitudine di essere incompresi, e poi sentimenti contrastanti, generazioni
diverse, le offese, le infatuazioni, con la paura (e al tempo stesso il desiderio) di esporsi.
Altrettanto universali sono i temi dell'amicizia, dell'accudimento genitoriale, delle differenze
di status sociale - queste ultime, ostacoli che saranno superati attraverso lo sguardo puro
e solidale di giovani capaci di vedere oltre e ristabilire l'armonia.
“Giovani d’oggi, di ieri e di domani . . . stessi problemi, sentimenti uguali”
SEBASTIANO è un viaggio nel mondo della gioventù degli anni ’80, legata all’apparenza e
bombardata da slogan pubblicitari e richiami della moda. Ma, pure, turbata dai vezzi
immaturi e dai malesseri adolescenziali da cui è caratterizzata assolutamente ogni
generazione. Il protagonista si tormenta per il cinismo e l’indifferenza dei coetanei, mentre
quattro compagne, in apparenza serene e sicure di sé, in realtà sono altrettante vittime
delle proprie debolezze, ostentando una corazza che protegge le loro fragilità. Tuttavia la
generosità, l’amicizia, il coraggio di vivere e la voglia di superare le difficoltà hanno la
meglio sulla mancanza di valori. La scuola come istituzione racchiude in sé sia docenti
disposti ad entrare nel mondo degli adolescenti, che educatori superficiali o distanti,
rappresentati dal palese contrasto fra il modo di esprimersi duro, freddo, aulico dei
professori “cattedratici”, cui fa da contrappunto lo stile comunicativo più diretto di quelli
vicini agli studenti. La parte dei bidelli esprime con sofferta ironia l’importanza di tutti i ruoli
e l’umanità che sta alla base di qualsiasi mestiere ben fatto. Pur essendo, infatti, vittime di
forme di discriminazione che li portano anche a un desiderio di riscatto, i bidelli vigilano
fedelmente sulla crescita dei ragazzi, supportandoli quotidianamente nei loro problemi
piccoli e grandi.
Come è usuale per l'autrice, dall'esperienza più che quarantennale, ogni approfondimento
è affrontato con la risata e la leggerezza, in modo che tutti i tipi di pubblico possano
apprezzare una rappresentazione che rimane fresca e gioiosa anche quando si trattano
questioni importanti.
Il cast, coerentemente, è composto da attori di tutte le età, tuttavia con esperienze
pregresse già alle loro spalle.
Si tratta di uno spettacolo destinato a lasciare nel pubblico, oltre a melodie da canticchiare
appena usciti dal teatro, anche la possibilità di credere, insieme ai protagonisti, che... "la
vita è una favola", offrendo un entusiasmo e una fiducia nell'umanità di cui c'è sempre
bisogno. (©Simonetta Genova)

 

SEBASTIANO
Presentazione dello spettacolo
di Simonetta Genova

Oggi lo chiamano body shaming, ma da tempo immemore gli adolescenti e non solo
vengono presi di mira a causa degli stereotipi legati all'aspetto fisico. Sebastiano è anche
maltrattato, preso in giro, emarginato, offeso o, peggio ancora, ignorato. Manifestazioni
che oggi rientrano nel fenomeno del bullismo. Questa storia delicata ambientata negli
anni 80 con le sue mode anche linguistiche è sempre attuale: ritrae adulti nel mondo della
scuola fra idealismo e rivendicazioni lavorative, e soprattutto ragazzi alle prese con la
grande spaventosa avventura della crescita. È all'interno di quell'avventura che si
incontrano e si scontrano la sensazione di inadeguatezza, il disagio nell'abitare il proprio
corpo, la solitudine di essere incompresi, e poi sentimenti contrastanti, generazioni
diverse, le offese, le infatuazioni, con la paura (e al tempo stesso il desiderio) di esporsi.
Altrettanto universali sono i temi dell'amicizia, dell'accudimento genitoriale, delle differenze
di status sociale - queste ultime, ostacoli che saranno superati attraverso lo sguardo puro
e solidale di giovani capaci di vedere oltre e ristabilire l'armonia.
“Giovani d’oggi, di ieri e di domani . . . stessi problemi, sentimenti uguali”
SEBASTIANO è un viaggio nel mondo della gioventù degli anni ’80, legata all’apparenza e
bombardata da slogan pubblicitari e richiami della moda. Ma, pure, turbata dai vezzi
immaturi e dai malesseri adolescenziali da cui è caratterizzata assolutamente ogni
generazione. Il protagonista si tormenta per il cinismo e l’indifferenza dei coetanei, mentre
quattro compagne, in apparenza serene e sicure di sé, in realtà sono altrettante vittime
delle proprie debolezze, ostentando una corazza che protegge le loro fragilità. Tuttavia la
generosità, l’amicizia, il coraggio di vivere e la voglia di superare le difficoltà hanno la
meglio sulla mancanza di valori. La scuola come istituzione racchiude in sé sia docenti
disposti ad entrare nel mondo degli adolescenti, che educatori superficiali o distanti,
rappresentati dal palese contrasto fra il modo di esprimersi duro, freddo, aulico dei
professori “cattedratici”, cui fa da contrappunto lo stile comunicativo più diretto di quelli
vicini agli studenti. La parte dei bidelli esprime con sofferta ironia l’importanza di tutti i ruoli
e l’umanità che sta alla base di qualsiasi mestiere ben fatto. Pur essendo, infatti, vittime di
forme di discriminazione che li portano anche a un desiderio di riscatto, i bidelli vigilano
fedelmente sulla crescita dei ragazzi, supportandoli quotidianamente nei loro problemi
piccoli e grandi.
Come è usuale per l'autrice, dall'esperienza più che quarantennale, ogni approfondimento
è affrontato con la risata e la leggerezza, in modo che tutti i tipi di pubblico possano
apprezzare una rappresentazione che rimane fresca e gioiosa anche quando si trattano
questioni importanti.
Il cast, coerentemente, è composto da attori di tutte le età, tuttavia con esperienze
pregresse già alle loro spalle.
Si tratta di uno spettacolo destinato a lasciare nel pubblico, oltre a melodie da canticchiare
appena usciti dal teatro, anche la possibilità di credere, insieme ai protagonisti, che... "la
vita è una favola", offrendo un entusiasmo e una fiducia nell'umanità di cui c'è sempre
bisogno. (©Simonetta Genova)

 

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